Pyongyang

21/09/2008

Questo era il programma della giornata:
  • Colazione
  • Visita al mausoleo di Kim Il Sung
  • Il Cimitero dei martiri rivoluzionari
  • Un negozio di souvenir
  • Pranzo all'hotel Yanggakdo
  • Le montagne di Myohyang
  • Check-in all'hotel di Hyangsan
  • Una passeggiata per la valle di Manpo
  • Cena all'hotel di Hyangsan
Questa era la vista che avevamo dalla nostra camera, con il ponte ferroviario sul fiume Tadeong che si intravedeva tra la nebbia:


La colazione a buffet all'hotel non fu niente male, e c'era addirittura della marmellata importata dall'Austria.


Dopo un lungo viaggio in treno in Corea del Nord che ci aveva dato l'occasione di poter assaggiare la vera vita coreana, il lusso che c'era qui in hotel creava un certo contrasto...alle 8:30 incontrammo le nostre guide che ci portarono al mausoleo, che era la residenza di Kim Il Sung fino a quando morì nel 1994 e quando il figlio, Kim Jong Il, decise di farne un memoriale. Scattare foto all'interno del mausoleo non è permesso, ma c'era una folla di nordcoreani in coda che aspettavano di vedere il Leader Supremo e alcuni turisti stranieri che con le loro guide non avevano bisogno di aspettare in fila. Il palazzo era enorme e i corridoi lungo cui camminavamo erano infiniti. Tutto era pulito e splendente, le scale mobili funzionavano alla perfezione e dagli altoparlanti suonava musica di questo tipo. Questo è senza ombra di dubbio il posto più sacro in tutta la Corea del Nord.

Prima di arrivare al corpo imbalsamato di Kim Il Sung passammo attraverso altre stanze, in una delle quali vi era un'esibizione degli onori e dei regali che Kim Il Sung aveva ricevuto, ordinati secondo la provenienza: nazionali, dall'Europa, dall'Africa, etc....Questo serviva per mostrare il rispetto che il Leader Supremo aveva ottenuto in tutto il mondo, con gli onori più alti ricevuti da leader di altri paesi comunisti (Erich Honecker, Fidel Castro, Nicolae Ceausescu). C'erano comunque altre cose provenienti anche da varie organizzazioni, università e partiti di paesi occidentali e perfino degli Stati Uniti. Ci fu data un'audio guida che raccontava di come il mondo intero fosse scosso e in lutto dopo la morte di Kim Il Sung nel 1994....

Nella stanza principale del mausoleo le guide ci dissero cosa fare, come comportarci e che linguaggio del corpo mantenere prima di fare tre inchini dinanzi al corpo del Leader Supremo conservato all'interno di un sarcofago. 

Una voltati tornati fuori, fu possibile scattare alcune foto di questo palazzo maestoso:




Nordcoreani in posa per una foto di gruppo:



Ora solo il mausoleo di Ho Chi Minh mancava nella mia collezione personale di corpi imbalsamati di importanti personaggi della storia, di cui ai tempi ce n'erano solo quattro: Lenin, Kim Il Sung, Ho Chi Minh e Mao Zedong.

Il mausoleo era raggiungibile tramite dei tram, sulla cui linea venivano utilizzati dei vecchi tram da Zurigo. Convincemmo le guide a lasciarci scattare qualche foto:



Ci dirigemmo poi verso il Cimitero dei Martiri Rivoluzionari sul monte Taeson, dove secondo le nostre guide erano sepolti molti eroi di guerra nordcoreani.



Ci fu chiesto di comprare un mazzo di fiori per due euro e di posarli ai piedi del busto di Kim Jong Suk, la moglie di Kim Il Sung.


Tutti quei fiori erano stati probabilmente posati in occasione del cinquantanovesimo anniversario della sua morte, che sarebbe caduto l'indomani.


Ci rimettemmo poi in macchina verso un negozio di francobolli. Questa era una tipica strada di Pyongyang:



Eravamo gli unici clienti nel negozio: comprai una maglietta con raffigurata la bandiera nordcoreana e la scritta "See you in Pyongyang", e un album con dei francobolli, su dei quali erano disegnati treni coreani e non:




Tornammo poi all'hotel per pranzare al ristorante rotante al quarantunesimo piano. La vista era fantastica nonostante la rotazione fosse disattivata, probabilmente per risparmiare energia.

La stazione principale vista dal ristorante:


Il famoso hotel Ryugyong lasciato incompleto:


La skyline di Pyongyang:



La torre Juche:

La nostra camera al ventunesimo piano:


Lasciammo nuovamente l'hotel verso le due per andare alle montagne di Myohyang, circa 120 km a nord di Pyongyang.


Una sorta di autostrada in direzione Hyangsan:




Qui un video del nostro viaggio in macchina.


Non c'era ovviamente alcuna luce attraverso i tunnel. Da quanto ne sapevo, le autostrade nordcoreane vennero costruite negli anni '90, ma erano già in brutte condizioni, con l'asfalto sconnesso che non consentiva velocità superiori ai 100 km/h. Il traffico era scarso, e vedevamo solo alcuni bus turistici, dei veicoli militari e pochissime auto private, forse guidate da membri del partito. La Nord Corea fu il primo paese al mondo a mettere in pratica il concetto dello "shared space" anche per le autostrade, utilizzate da auto, biciclette e pedoni! Notammo anche delle linee ferroviarie, ma per via dei continui sobbalzi scattare foto era un'impresa complicata.

Un ponte ferroviario percorso da pedoni:


Dopo due ore arrivammo all'hotel di Hyangsan, e questa era la vista dalla nostra camera:



Dopo un po' di riposo riprendemmo la macchina verso l'inizio del percorso di trekking sulla valle di Manpok, dove camminammo con una delle guide verso un piccolo padiglione. Il percorso era molto scenico e portò a delle cascate, che erano piuttosto scarse d'acqua per via della stagione ma comunque molto belle.



Incontrammo dei turisti nordcoreani:



Con la nostra guida:



Anche qui in mezzo alla natura i due Kim erano onnipresenti: su alcune rocce c'erano delle scritte che recitavano "i nostri Leader Supremi Kim Jong Il e Kim Il Sung hanno ordinato che questo fantastico scorcio di natura venga protetto e preservato"...

Era già buio quando tornammo verso la nostra auto, prima di ritornare in hotel e cenare lì.



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